La curvatura dei fondi (bombatura) è a doppio arco, ovvero con il taglio delle testate delle doghe e la capruggine a forma di ellisse, per ottenere la massima resistenza alla pressione del liquido interno: una caratteristica che richiede una notevole esperienza che solo chi ha una lunga tradizione e profonda conoscenza di questo mestiere è in grado di fare.
Le doghe, siano esse di provenienza francese (Allier e Never) o a richiesta di Slavonia o di paesi dell’est Europa, sono ricavate da tronchi mediante il taglio di quarto e falso quarto.
Escludiamo le tavole di fianco o fiammate, poiché ricavate dalla parte più esterna del tronco, dove il legno è più giovane e dunque ricco di tannini e poche sostanze aromatiche, non per ultimo, le doghe ricavate da esse possono presentare diversi difetti come torsioni o incoppamenti.
Con la nostra lavorazione è possibile inoltre realizzare sia botti non tostate che tostate leggere o medie.
In seguito ad uno studio realizzato con l’Università di Torino, abbiamo evidenziato le seguenti caratteristiche per ogni livello di tostatura, mostrando profili molto diversi:
Legno non tostato
Maggiore presenza di tannini, che non sono stati ridotti dalla tostatura. Il volume maggiore della botte contribuisce a conferire un carattere elegante e ammorbidisce l'impatto del rovere non tostato, mentre evidenzia il carattere fruttato del vino, senza alcun impatto delle sfumature tostate.
Tostatura leggera
Il sentore di mandorle e chiodi di garofano è evidente. Si possono notare anche note di liquirizia e pane tostato. Le sfumature tostate lasciano molto spazio alle caratteristiche fruttate del vino. I tannini sono più presenti qui rispetto ad altri livelli di tostatura.
Tostatura media
Possiamo notare come prevalgono vaniglia e noce di cocco (dal whiskylattone). L'impatto di zucchero filato e cioccolato è importante anche per sottolineare il carattere dolce di questo livello di tostatura. Anche il contributo del 4-metil guaiacolo è importante per dare un po' di carattere speziato. I tannini sono più degradati, danno meno astringenza, con un buon equilibrio tra il fruttato del vino e le sfumature tostate sopra descritte.